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Belli ma prepotenti

Oggi è stato un giorno come molti altri: ho passato la mattina a lavorare/giocare in giardino con i miei figli (oggi abbiamo chiuso il capitolo “bulbi” piantandoli tutti), ho letto fiabe, ho invitato un amichetto a casa nostra e ho portato tutti al parco. Ho anche passato il mio tempo ad osservare le persone che incontravo, piccole e grandi, e a pormi delle domande sul loro comportamento.

Una cosa che vedo sempre più spesso sono i bambini prepotenti e aggressivi . Una cosa che sento sempre più spesso dire è: “I ragazzi di oggi sono difficili da gestire ”, oppure “ I bambini sono belli agitati oggi!”. Sgambetti fatti senza motivo, pallonate mirate al volto, ricatti di diversa specie, esclusioni di alcuni bambini dal gioco, litigi, urla e prese in giro.

Qualcuno dirà: “ Cosa ti aspetti? Sono dei bambini! ”, oppure “Anche noi facevamo così, non ti ricordi?”.
Spesso i genitori non notano nemmeno i comportamenti dei loro figli e se per caso vedono quella spintonata gratuita minimizzano oppure sgridano facendo minacce fasulle. La società si è talmente assuefatta a questo genere di comportamenti che non ne percepisce più la gravità? Oppure i genitori sono talmente alienati dai loro figli e vice versa che non sanno più mettersi in relazione tra di loro?

Uno spunto interessante viene da A.S. Neill e dal suo libro “I ragazzi felici di Summerhill” .
Lui sostiene che questa aggressività arrivi dalla carenza di libertà. Un bambino costantemente osservato, spaventato, manipolato e delegato esprime la sua rabbia e frustrazione tramite un comportamento negativo. Anche la politica educativa delle scuole tradizionali è una politica di costrizione. I bambini ed i ragazzi vengono costretti ad imparare nozioni che molte volte non coincidono con i loro interessi personali e per fare questo si utilizza la paura . Paura del brutto voto, della nota, di deludere i genitori, di non trovare un lavoro, di essere derisi dai compagni. Come fa questo sistema repressivo che utilizza il bastone e la carota a essere felicemente accettato dalla maggior parte delle famiglie?

Vi lascio alle parole di Neill:
Dare la libertà vuol dire permettere al bambino di vivere la sua vita. Espressa in questo modo sembra una cosa semplice. E’ solo il nostro modo disastroso si insegnare, di formare, di costringere che ci rende incapaci di concepire quanto la vera libertà sia semplice.
Come reagisce il bambino alla libertà? I bambini intelligenti, e anche quelli un po’ meno intelligenti, acquistano qualcosa di indefinibile che non avevano mai avuto prima. La manifestazione più evidente di questo cambiamento è un aumento della sincerità, della gentilezza e una diminuzione degli impulsi aggressivi. Quando i bambini non sono assoggettati alla paura della disciplina non manifestano alcuna forma di aperta aggressività. (…) E’ proprio l’essenza della società a essere nemica della libertà . La società, la massa, è conservatrice e ostile al nuovo. La moda è un tipico esempio della paura della massa della libertà. La massa vuole l’uniformità. In città vengo considerato un individuo bizzarro perché porto i sandali; nel mio villaggio sarei considerato bizzarro se portassi un cappello a bombetta. Sono pochi gli uomini che hanno il coraggio di vestire in modo non corretto.”

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