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I contro del sistema

Guardate i giovani che la nostra società ha prodotto: sono indifferenti rispetto al mondo degli adulti e al proprio futuro, rimangono impassibili davanti a quasi tutto tranne che ai giocattoli e alla violenza. Gli scolari del XXI secolo non riescono a concentrarsi a lungo su di nulla, hanno una vaga idea di cosa sia il passare del tempo. Essi diffidano e temono l’intimità dato che le famiglie hanno delegato la loro cura ad altri fin dalla più tenera età. Non conoscono le loro radici . Odiano la solitudine, si annoiano facilmente e devono avere degli intrattenimenti sempre nuovi. Sono spesso crudeli, materialistici, passivi e timidi quando sono fuori dal loro ambiente. Le famiglie si lamentano di questa situazione e incolpano la scuola e gli insegnanti accusandoli di non saper fare il loro mestiere, i docenti a loro volta si sentono declassati e puntano il dito contro i genitori assenti.

Tramite l’ homeschooling io penso che si possa cambiare questa situazione. L’homeschooling permette ai genitori di creare un legame solido e duraturo con i propri figli e permette ai figli di essere più sicuri , equilibrati ed autonomi nelle loro scelte. Inoltre ad una migliore formazione del carattere va aggiunta un’ottima formazione scolastica e pratica.

Il sistema scolastico che vivono i nostri figli ha delle grandi pecche che mettono in difficoltà gli studenti, ma anche gli insegnanti. Proviamo a riflettere su di alcune caratteristiche della scuola che vengono accettate come normali, ma che hanno un effetto deleterio sui bambini.

La scuola significa principalmente confusione . Provate ad immergervi in una giornata da scolaro: al suono di una campanella si passa da algebra a biologia, da inglese a civica e così via, senza che ci sia alcuna relazione tra le parti, nessuna coesione. La vita è armonia : prima l’alba e poi il tramonto, l’idea, la preparazione e la creazione, imparare a camminare e poi parlare… cosa c’è di logico nel saltare da un argomento all’altro senza approfondire in realtà nulla? A lungo andare questo approccio porta all’ indifferenza : se tutto è fugace e transitorio allora nulla ha valore e importanza. Perché mai uno studente dovrebbe considerarsi parte attiva di un processo di apprendimento in cui egli non decide nulla? Se io avessi un marcato interesse per un argomento di studio lo approfondirei fino a sentirmi soddisfatta. Ai ragazzi viene invece chiesto di accendersi e spegnersi come un interruttore ad ogni cambio d’ora.

Il sistema scolastico porta ad essere dipendenti sia emotivamente che intellettualmente da qualcosa che è esterno all’individuo. Tramite i voti, i premi, le note sul registro, le pagelle e molto altro, la scuola diventa lo specchio del bambino che viene giudicato e si giudica attraverso questi mezzi. Peccato che questi mezzi siano ingiusti! Un insegnante con trenta bambini non può conoscere il background familiare, culturale ed emotivo di ogni suo alunno, eppure questi sono elementi da tenere in considerazione quando si giudica. Nelle nostre medie matematiche tutto ciò non ha posto, non si tiene nemmeno conto delle diverse abilità di un individuo.
Chi sono i bravi alunni? Quelli che seguono l’insegnante facendo esattamente quello che gli viene chiesto, quelli che nello studio non sono né avanti, né indietro. Essi aspettano che sia l’insegnante a dare gli ordini prima di muoversi, se ci pensate la nostra economia dipende da questa regola. Una massa di persone che non sa prendere decisioni in maniera autonoma e che sente il bisogno di appoggiarsi ad un parere esterno per qualsiasi necessità è il risultato di questo ciclo. Oggigiorno per ogni minimo problema ci si rivolge ad un esperto, per essere accettati dobbiamo appropriarci di determinati status symbol , per divertirci dipendiamo dalla televisione, per sentirci bene abusiamo di farmaci o di altre sostanze. Dove è finito il pensiero autonomo? Il genitore dice al figlio “Adesso aspettiamo la pagella e poi vediamo se…” , cosa significa? Che è la pagella a determinare se il ragazzo sia bravo o meno. Il bambino risulta bravo se ha dei bei voti e i voti li decide un estraneo. L’ autogiudicarsi , il fatto che sia il soggetto a valutare se stesso (cosa che accade nelle maggiori filosofie) non è preso minimamente in considerazione.

Infine parliamo del controllo . A scuola il grande fratello è ovunque, oltre al bagno non vi è alcun luogo dove i ragazzi rimangano soli. Cosa imparano da questo continuo controllo? Che nessuno è degno di fiducia , che la riservatezza non è permessa. Il controllo continuo permette un potere continuo sulle azioni e i pensieri dei ragazzi, questo controllo si protrae anche dopo il termine delle lezioni tramite i compiti da svolgere a casa. Questi ultimi avvelenano i week-end e le vacanze di molte famiglie. Le ore passate a scuola e a fare i compiti a casa sono moltissime. Ai giovani non è permesso di vivere seguendo le proprie passioni , di scoprire quale sia la loro reale vocazione . Non è permesso loro di vivere in contesti diversi che li mettano in relazione con persone diverse. Essi non hanno tempo per farlo perché passano la maggior parte del giorno a ingurgitare nozioni che non utilizzeranno mai nella loro vita. Otto ore passate sui banchi, tra intervalli per lo più spesi in classe e mense caotiche, sono troppe e portano a poco.

La scuola va riformata , ma non come pensano i nostri governanti. Il mio sogno è una scuola aperta, dove la frequenza non sia un obbligo, dove il sapere e le strutture siano a disposizione di tutti, dove non esistano i voti e dove i giovani possano crescere liberi nella mente e nel corpo .

Photocredit: victoriabernal

 

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