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La ricetta per la serenità

Continua la raccolta di interviste i cui protagonisti sono i bambini e i ragazzi che fanno homeschooling. Troppo spesso a parlare sono solo i genitori, vorrei che ora fossero i figli a dire la  loro  sulla  propria esperienza . Se anche voi siete interessati a partecipare a questa iniziativa  contattatemi ! Oggi Sarà Samuel a raccontarci la sua storia. 

Mi chiamo Samuel,  ho 15 anni e ho appena iniziato a fare homeschooling.  Ora sono in fase di  descolarizzazione , cioè mi sto disintossicando dalla routine della scuola e dalle sue pressioni (in inglese: deschooling). Vivo all’ isola d’Elba con i miei genitori, il mio cane Agata ed i miei due gatti Jessi e Noa, infatti io adoro gli animali! Fin dall’asilo ho fatto fatica ad inserirmi perché non riuscivo a stare fermo e seduto in classe e perché continuavo a correre ovunque. Quando i miei genitori si sono accorti che venivo picchiato affinché stessi fermo, mi hanno iscritto in un altro asilo . Dalle elementari ho sempre avuto un’insegnante di sostegno e un’educatrice, nonostante ciò gli  anni delle elementari sono stati anch’essi un trauma perché mi obbligavano a stare in classe, a volte usando anche il contenimento fisico bloccandomi al banco o al pavimento poiché mi ribellavo. Io non volevo stare in classe perché m’infastidivano le urla dei compagni e degli insegnanti,  avrei preferito poter rimanere a casa tranquillo a giocare , ma in quegli anni purtroppo non sapevamo che c’era la possibilità dell’homeschooling.

A scuola, a volte, mi permettevano di fare lezione  in un aula da solo con la mia insegnante, questo mi piaceva di  più, perché c’era silenzio e pace. Purtroppo le altre insegnanti preferivano che io stessi in classe con i compagni, esse dicevano che dovevo socializzare anche se a me non importava molto.  Alla fine delle elementari è arrivata un’educatrice bravissima che mi ha aiutato molto e che è rimasta con me anche alle medie. In questo modo tutto è andato molto meglio: lei mi ha aiutato nel rapporto con i miei compagni e soprattutto mi ha aiutato a fare amicizia con le emozioni che prima mi travolgevano, infatti io ho un problema del comportamento e faccio fatica a gestire le emozioni. Inoltre, ho difficoltà  di apprendimento e di attenzione : a scuola facevo fatica a scrivere e a seguire le lezioni, spesso le trovavo troppo complicate e noiose,  mentre gli insegnanti avevano un ritmo troppo veloce e avevo bisogno di qualcuno che mi aiutasse a semplificare ciò che stava scritto sui libri, altrimenti non capivo bene. Dovermi ricordare tutte quelle cose a memoria era un vero incubo, spesso piangevo perché non riuscivo a ricordare tutto, malgrado tutto il mio impegno.

Non ho mai avuto amici a scuola,  i compagni non mi hanno mai preso in giro, almeno davanti a me, ma mi evitavano, non sono mai venuti ai miei compleanni e non mi hanno mai invitato ai loro. Io ho sempre sofferto molto per questo, mi sentivo diverso e forse per questo non ho mai cercato di avvicinarmi a loro. Ho sempre avuto un solo amico che abita vicino a me e per un paio di anni siamo stati anche compagni di classe alle medie, per il resto ho sempre preferito la compagnia degli adulti amici dei miei genitori, perché con loro mi sento bene: mi insegnano a suonare qualche strumento, a cucinare – che è la mia passione – e soprattutto, con loro, non mi sento giudicato.  Proprio per via dei miei interessi mi sono sempre trovato a legare di più con gli adulti che con i ragazzi della mia età, questi mi reputavano strano. F in da piccolo mi è sempre piaciuto tenermi aggiornato su ciò che accade nel mondo, sono appassionato di rally, adoro cucinare e mi piacerebbe diventare cuoco un giorno, mi piacciono la musica ed i film anni 60. Per i miei compleanni i regali più belli sono stati: nuovi ricettari, pentole e in futuro – spero – un bel set di coltelli!

Secondo me la scuola non aiuta a socializzare perché si è obbligati a stare assieme. Per come è impostata, è il sistema stesso a marcare le diversità fra un ragazzo e l’altro: la scuola non trasmette valori di uguaglianza, anzi il contrario. Della scuola media mi piacevano le attività manuali, creative, come i murales fatti lo scorso anno e anche il bel rapporto con gli  inservienti che mi volevano bene, oppure ancora il tragitto per arrivare a scuola con lo scuolabus, perché sono molto amico degli autisti e ci siamo sempre divertiti. Solo una volta sono stato vittima di un episodio di bullismo, proprio sul bus, ma é stato subito fermato da un’educatrice e un’accompagnatrice.

Quest’anno sarei dovuto andare alle superiori, avrei voluto fare la scuola alberghiera, però, per via dei tagli del governo, non avrei più avuto l’educatrice speciale e solo pochissime ore di sostegno. Queste figure sono importanti per me, soprattutto perché la loro presenza mi rassicura e mi permette di comprendere le lezioni che altrimenti mi risulterebbero incomprensibili. I miei genitori temevano che con l’assenza di queste figure e l’inizio una nuova scuola avrei rivissuto le brutte esperienze dei primi anni di elementari o anche peggio: sarebbe stato come gettarmi in una gabbia di leoni da solo. Oltretutto qui da noi l’alberghiero non é  una delle scuole migliori, ma essi non volevano nemmeno scegliere un’altra scuola dato che il mio sogno è quello di imparare a cucinare. Un’amica di mamma, un anno fa, ci ha parlato di  homeschooling e così i miei genitori si sono informati e ne hanno parlato con me che ho accettato subito volentieri. Avrei avuto troppa paura ad affrontare la nuova scuola da solo, perché  so che in quell’istituto c’è molto bullismo e altre situazioni difficili che per me sarebbero state un incubo.

Penso che fare homeschooling sia un vantaggio perché con le lezioni a casa posso seguire i miei  tempi e imparare è molto più divertente . Con l’aiuto di  mamma andiamo a cercare in internet informazioni che i libri di scuola non riportano e queste rendono tutto più affascinante, inoltre quando viene il cuoco a darmi lezioni di cucina sono felice! Non mi è mai capitato di essere giudicato perchè faccio scuola a casa, quando me lo chiedono rispondo tranquillamente che faccio homeschooling e ho sempre trovato persone curiose di sapere di che cosa si tratta. Qui sull’isola sono il primo ad aver fatto questa scelta, ma non mi importerebbe molto se qualcuno mi giudicasse male perché io sono felice così. Quando frequentavo la scuola ero sempre nervoso e soffrivo spesso di mal di pancia e nausea, adesso che sono a casa mi sento sereno e non ho più avuto mal di stomaco, credo che molti ragazzi potrebbero vivere molto meglio senza scuola.

1525237_868857203146825_5315026002964284033_nQui all’Elba i corsi e le attività per ragazzi sono quasi inesistenti e c’è poca scelta, specie per le attività di mio interesse. Si fanno alcuni corsi di attività fisica e musica nel pomeriggio, al mattino ci sono dei corsi per ragazzi dai 16 anni in su, ma sono pari alla scuola. Noi ci siamo organizzati per conto nostro con un cuoco che viene a casa ad insegnarmi a cucinare,  l’insegnante di yoga che insegna a me e alla mia vicina assieme, inoltre qualche volta vado da una ragazza vicino a casa che ha delle pecore e che m’insegna ad accudirle e a fare il formaggio, infine vado da mia zia che m’insegna inglese mentre il resto delle lezioni le faccio con l’aiuto di mamma e papà.  Per  rimanere in contatto con altri homeschoolers, vivendo io su un’isola, devo per forza usare Skype o Facebook. Qualche mese fa ho avuto l’occasione di conoscere due ragazze homeschoolers che erano qui in vacanza, questo mi ha fatto molto piacere, soprattutto perché ho notato che sono completamente diverse dai ragazzi che ho conosciuto a scuola e mi sono sembrate molto simpatiche. Spero di descolarizzarmi presto e farmi delle amicizie con ragazzi che fanno la mia stessa esperienza .

 

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