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Rinnoviamoci

Quando si parla di scuola familiare si tende a riflettere molto sul ruolo del genitore che segue il bambino tutto il giorno, ogni giorno, e poco sul ruolo del bambino. Spesso sembra che l’adulto sia il protagonista di questa scelta e che il bambino sia un essere passivo che semplicemente subisce la situazione.

Le persone che si avvicinano a questa realtà per la prima volta si sentono spesso spiazzate dall’idea di accudire i propri figli totalmente e si domandano se avrebbero le forze di intraprendere un tale cammino. I dubbi sull’essere così addentro alla vita dei figli si trasformano in muri quando ci s’immagina a lavorare, accudire, aiutare, insegnare, giocare, ascoltare 24 ore al giorno. Pare che sia un “dare” continuo… In effetti molti considerano noi genitori di homeschoolers devoti della famiglia, quasi dei martiri!

Ora non desidero minimizzare il lavoro incredibile che fanno tutti i genitori che si occupano dell’istruzione dei propri figli, i loro sforzi cambieranno la società e di conseguenza il mondo, ne sono certa e li lodo per questo , ma vorrei puntare il riflettore sui bambini. Sui nostri splendidi bambini, il nostro futuro. 

Da quando mi sono presa la piena responsabilità dell’educazione dei miei figli, da quando ho deciso di assicurare loro la libertà di conoscere il mondo seguendo i propri ritmi, da quando mi sono fermata ad osservare invece di ignorare , allora ho compreso quanta energia ricevo ogni giorno. E’ l’energia della giovinezza, l’energia dell’entusiasmo, l’energia della purezza. Tutto il tempo speso con i miei bambini torna indietro sotto forma di idee e forza interiore . Non ricordo alcun altro momento della mia vita in cui ho avuto così tanti spunti innovativi, amicizie creative, tempo per fare ciò che realmente desidero. E’ come se i miei orizzonti si fossero allargati all’infinito e la mia voglia di fare concretamente si sia ingigantita raggiungendo le stelle e devo tutto a loro. Certo, l’homeschooling non è per tutti, ma può aiutare tutti a rinnovarsi, anche chi non lo pratica.

In questi ultimi mesi abbiamo organizzato molte gite , esse sono state fonte di arricchimento sia per le nuove amicizie fatte che per le cose imparate. Basta poco per regalare ai vostri figli un pomeriggio diverso dal solito in compagnia di amici e regalare a voi stessi un momento di socializzazione con altre famiglie lontani dal caos della quotidianità. Possiamo rivitalizzare la società partendo da noi stessi e i nostri cari.

Nel mese di marzo siamo andati nel piacentino a visitare Osteriavecchia (www.osteriavecchia.eu), una fattoria didattica, dove l’esperta padrona di casa Laura ha aiutato grandi e piccini a fare il pane che abbiamo poi cotto nel forno a legna. Era una giornata molto fredda e nuvolosa, ma non sono mancati i sorrisi e l’entusiasmo che hanno scaldato l’atmosfera. Oltre a improvvisare giochi nel prato adiacente alla fattoria abbiamo creato un buffo spaventapasseri . Il pranzo al sacco è stato un bellissimo momento di ritrovo dove noi genitori abbiamo parlato di alimentazione, educazione e progetti futuri.

Nel mese di aprile siamo stati al Biolab di Milano, interessante museo ricavato nello spazio delle serre di Palazzo Dugnani. Abbiamo imparato molte cose sugli animali utilizzando i loro allestimenti a misura di bambino. Durante il pic-nic abbiamo parlato di scuola familiare e ci siamo scambiati dritte e consigli . Trovo sia molto importante condividere le proprie esperienze e creare occasioni ad hoc per farlo è fondamentale.

Verso fine mese abbiamo visitato la fattoria La zattera alle Cascine Bellero (www.asslazattera.org) dove Anna e Marcello ci hanno spiegato cos’è un orto sinergico e la sua importanza per l’ecologia. Tutti insieme abbiamo messo a dimora delle piantine di fragole e in cucina i bambini si sono trasformati in artisti facendo dei biscotti super originali. L’accoglienza che abbiamo ricevuto è stata delle migliori, alcuni di noi si sono fermati anche a dormire. E’ stato bello vedere come le famiglie con background diversi si siano mescolate e abbiano condiviso il pranzo all’ombra degli alberi, mentre i bambini giocavano liberamente sull’aia.

L’azienda agricola Rob del Bosco Scuro (www.robdelbosco.com) è stata la meta di maggio, anche qui abbiamo ricevuto un’accoglienza familiare. Andrea ha fatto del proprio lavoro un modo di vivere, basato sul rispetto della natura e la salvaguardia del territorio e ci ha raccontato cosa significa coltivare BIO mentre camminavamo attraverso i suoi soleggiati meleti . Proprio quando il caldo stava per avere la meglio su noi abbiamo intravisto un lavatoio e lo abbiamo eletto luogo di ristoro. Va senza dire che i bambini lo  hanno eletto “piscina in mezzo al verde” … Nel pomeriggio abbiamo osservato come Andrea produce il succo di mela e suo padre crea il prezioso aceto di mele.

Attraverso le gite ho approfondito argomenti conosciuti e ho portato a casa delle novità da dibattere nel salotto di casa. Tramite controscuola.it ho conosciuto molte famiglie HS che vivono all’estero e ho avuto anche modo di incontrarli. Tutto ciò è stato molto importante per i miei figli  che hanno avuto modo di frequentare altri bambini che fanno scuola familiare, ma lo è stato ancora più per me. Creare legami con persone che condividono i miei stessi ideali, incoraggiare ed essere a mia volta incoraggiata mentre percorriamo insieme questo cammino ha un valore incommensurabile. La mia vita si è aperta e questo lo devo sopratutto ai miei figli che sono uno stimolo continuo . Anche i sogni più remoti, quelli chiusi in un cassetto, sono tornati a vivere.

Tempo fa ho parlato con un papà di una splendida famiglia di Rimini del suo desiderio di lasciare il lavoro per poter passare più tempo con i propri figli, per occuparsi della loro crescita non solo durante i week-end. Ciò potrebbe essere considerato da molti  impossibile, ma io credo fermamente che lui possa farcela perchè ho visto quella scintilla di candido entusiasmo nei suoi occhi. Una scintilla giovane e forte come lo spirito che anima i suoi bambini. Perché i bambini ci regalano la loro forza ogni giorno, sta a noi accettarla, utilizzarla.

Chiudo con il dialogo pre-nanna tra una mamma, Francesca, e suo figlio Leonardo:

– mamma, mi prometti una cosa?
– certo ‘more.
– costruiamo un mondo nuovo?
– te lo prometto!
– mi dai la tua parola?
– sì.
– poi un giorno te la restituisco.
– notte ‘more.
– notte mamma.

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