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Le verifiche standardizzate

Gli enti scolastici preposti alla valutazione di studenti, docenti ed istituti stanno predisponendo delle verifiche standard da attuare in tutti i cicli scolastici nel prossimo futuro. Sino al 2009 l’Invalsi (verifica standard per la terza media) è stata l’unica prova prodotta da un ente nazionale esterno agli istituti a cui i nostri ragazzi si sono dovuti sottoporre. Da quest’anno l’esito della prova ha avuto valore anche ai fini della media di ogni singolo alunno.

Le prove sono articolate in due fascicoli , uno sulla conoscenza della lingua italiana e l’altro di matematica e logica . Una griglia di correzione consente di attribuire i punti, che servono poi alla valutazione, basata su scaglioni di punteggio raggiunto.
Sono scelte multiple quindi su un quesito con più possibilità di risposta non si può mai sapere quanto la scelta sia stata consapevole. Sulle prove di grammatica, è stato rilevato che ormai un ragazzo su cinque non è nato in Italia e alcuni quesiti risultano molto lontani dalla lingua fruita e utilizzata, anche in ambito scolastico.

In termini pratici l’Invalsi nazionale si risolve in migliaia di fotocopie, schede da riempire, pacchi, plichi, buste e almeno 40 pagine da organizzare e compilare per il lavoro di raccolta dati.

Dal 2012 le prove Invalsi saranno una parte integrante degli esami di maturità: il fine è individuare carenze e nodi critici nell’erogazione del processo di apprendimento e insegnamento, oltre che sperimentare i risultati di nuove metodologie didattiche e istituire azioni di formazione e di aggiornamento permanente degli insegnanti.

Oggi si parla di ‘multi – accountability’ della scuola che è tenuta a rendere conto del suo operato al ministero, alle collettività territoriali, ma anche alla società civile in senso lato, ai genitori o a partner esterni. Infatti non finisce qui, sono in arrivo le pagelle per scuole e insegnanti.

Il prossimo obiettivo sarà migliorare la qualità del sistema educativo. Il ministro Gelmini farà decollare il nostro sistema-scuola con i test. Cito le sue parole “ I test permetteranno di rilevare le carenze di ogni singolo studente e di pianificare azioni mirate per colmare le lacune dimostrate ” (con le classi super affollate e pochi insegnanti? n.d.r.)

Inoltre afferma: “ Sarà possibile iniziare a valutare oggettivamente i rendimenti delle singole classi ” in modo da “ valorizzare l’autonomia scolastica, poiché darà agli istituti la possibilità di valutare i propri risultati e avviare un processo di miglioramento della qualità dell’insegnamento. L’Italia è ormai l’ultimo paese in Europa nel quale la valutazione degli apprendimenti rappresenta esclusivamente un fatto interno, che si realizza cioè tra l’insegnante e lo studente attraverso criteri del tutto soggettiv i”.

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