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Bentornati

Dopo una pausa rieccomi davanti ad un foglio bianco a riflettere sull’educazione, sulla scuola e sul compito che hanno i genitori oggigiorno. A marzo abbiamo accolto due creature, una in carne ed ossa, Benjamin , e una virtuale www.edupar.org  e la vita della nostra famiglia si è nuovamente arricchita. Avere tra le braccia un neonato, osservarlo cambiare giorno dopo giorno in compagnia dei suoi tre fratelli ha ancora una volta modificato i miei parametri circa “cosa possono realizzare i bambini”. Ancora più fermamente credo che gli esseri umani abbiano solo i limiti che si auto impongono, o che, come nel caso dei bambini, la società trasmette e obbliga a seguire.

Il network dedicato alle famiglie che decidono di crescere i propri figli in maniera alternativa alla scuola ha già dato grandi soddisfazioni: molte nuove amicizie e conoscenze, scambi e chiarimenti legali sull’homeschooling rendono educazioneparentale.org un trampolino di lancio amichevole e saldo per coloro che non sono soddisfatti dell’educazione di massa odierna.

Controscuola torna oggi in veste nuova, più personale. Il materiale dedicato all’educazione familiare, le FAQ (aggiornate) e la pagina media rimangono attive per offrire a tutti un’informazione di base significativa alla quale desidero affiancare le mie esperienze e riflessioni di ogni giorno.

Di recente mi trovavo in un bagno di un centro commerciale. Ero sola, mio marito fuori mi aspettava con i bambini. Una mamma decisamente agitata e scocciata stava redarguendo la figlia: “…ma cosa ti è venuto in mente! Hai fatto ancora la cacca! E io cosa faccio ora che non ho il cambio?! Sei proprio stupida!”. Adagiata sul piano del lavandino giaceva una splendida bambina di circa 7 mesi vestita di tutto punto con il sederino per aria e i collant sporchi. Si, questa donna stava insultando un bebè. Mentre si accingeva a lavarla sotto l’acqua con gesti secchi le parole piovevano sulla piccola come una tempesta. Con grande stupore misto a tristezza ho chiesto alla madre se vi fosse qualsiasi cosa che io potessi fare per aiutarla. Ovviamente questa madre non aveva minimamente pensato a quanto questo gesto colmo di disprezzo potesse influenzare sua figlia, il problema dei vestiti sporchi era prioritario. Il mio interessamento non ha portato ad alcunché, non avendo io un abito pulito (e nemmeno un pannolino) non potevo fare nulla. Ho lasciato il bagno ed uscendo ho incrociato un padre alle prese con lo sportello del bancomat che sgridava (anche qui con parole pesanti) un bambino di un anno in passeggino che stava succhiando la carta del registro del prelievo. Ovviamente era stato lui a dare il pezzetto di carta al figlio, magari per intrattenerlo, distraendosi in seguito per fare un’altra operazione, e ora lo riprendeva per aver assaggiato il prezioso dono. Sconcertata ho raggiunto la mia famiglia ed insieme siamo tornati a casa.

Dubito che questi genitori fossero cattive persone e che odiassero i loro figli. Per quale motivo una madre è sottoposta ad un tale stress da non saper come reagire positivamente ad un incidente molto comune? Come fa un padre a non sapere che suo figlio scopre il mondo anche attraverso la bocca e che un foglio di carta non è un passatempo indicato in quella circostanza? E’ una mancanza individuale o siamo tutti responsabili di questa situazione? A mio avviso c’è bisogno di maggiore consapevolezza di cosa significhi prendersi cura del prossimo e di se stessi , di quali siano le cose realmente importanti e di come essere felici fino in fondo. Andare controcorrente serve anche a questo.

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