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  • Quali sono i primi passi da intraprendere?

    Se vi state avvicinando all’Homeschooling in questo momento e desiderate avere tutti gli strumenti per partire con consapevolezza, nella piena conoscenza dei vostri diritti e doveri, i passi da compiere sono:

    1. Leggere il libro “Homeschooling, L’Educazione Parentale in Italia” che, oltre a descrivere il lato burocratico, offre approfondimenti legati alla sfera familiare e didattica, attraverso numerose esperienze di famiglie homeschooler italiane ed estere. E’ una buona lettura anche per chi non è pienamente d’accordo con questa scelta educativa, e necessita di maggiori informazioni.                                                            
    2. Iscriversi al Network Nazionale www.edupar.it – in questo modo sarete sempre aggiornati sulle novità didattiche e legislative, potrete mettervi in contatto con chi già pratica l’Homeschooling e partecipare ad incontri informativi, ludici e didattici per tutta la famiglia. Inoltre troverete offerte didattiche online per aiutarvi a fare Homeschooling. Edupar è un portale privato tutto dedicato all’Istruzione Parentale attivo da oltre 10 anni, scopri i nostri piani di abbonamento e scegli quello che fa al caso tuo.Unisciti alla nostra community oggi stesso e goditi tutti i vantaggi esclusivi che offriamo su Edupar.it
    3. Approfondire la lettura del blog con questi articoli raccomandati: - Perchè homeschooling prepara per il futuro meglio della scuola-  Metodi educativi a confronto- Socializzati a morte- Homeschooling, come rimanere a galla, Quante ore al giorno per fare Homeschooling?, Le otto domande più assurde sull’homeschooling. 
    4. Partecipare a un evento informativo, didattico o ludico dedicato agli Homeschoolers (li trovate sulla pagina FB e sulla pagina Eventi di Edupar.it) . Ogni anno, nel mese di settembre si tiene il Meeting Nazionale www.s-cool.it 
    5. Se desiderate risparmiare tempo e essere seguiti e consigliati dettagliatamente, richiedete una consulenza immediata con Erika Di Martino, madre di 5 homeschoolers, scrittrice, family&life coach e fondatrice del Network www.edupar.org. 
    6. Dedicare qualche ora alla visione del Canale Youtube Educazione Parentale, dove troverete tantissime informazioni pratiche, racconti di famiglia e conferenze dal vivo. 
    7. Se cercate aiuto didattico pratico, potete esplorare il portale www.edulearn.it dove si organizzano corsi dal vivo multidisciplinari e mono-materia per bambini e ragazzi dai 5 ai 18 anni. I corsi annuali partono a settembre e si concludono a maggio, seguendo e indicazioni del MIUR. 
  • Cos’è l’educazione parentale o homeschooling?

    L’educazione parentale è l’istruzione impartita dai genitori o da altre persone scelte dalla famiglia ai propri figli. Fare Homeschooling non significa aprire scuole, scuoline, asili nido o scuole materne, quelle sono Scuole Parentali, una realtà di delega che ben si differenzia dall’Educazione Parentale. In famiglia, si può coinvolgere nell’educazione chiunque abbia la voglia e la capacità di trasmettere conoscenza e abilità, sfruttando tutte le fonti di conoscenza e competenza che sono disponibili nell’ambiente circostante. Alcune famiglie preferiscono seguire degli orari giornalieri, utilizzando i testi e programmi scolastici, altre desiderano affidarsi a un apprendimento più naturale e spontaneo dove si assecondano i bisogni, le interesse e capacità dei figli in veste di aiutanti e guide. Chi sceglie di educare a casa è sottoposto solo alla Legislazione Statale, non è quindi soggetto a norme regionali né provinciali (fatta eccezione delle regioni a statuto speciale), ed uno studente può coprire tutto il proprio percorso di studi (fino all’università) senza mai mettere piede in aula. Unica eccezione la regione a statuto speciale del Trentino, dove le regole sono leggermente più stringenti. 


    I ragazzi educati a casa negli Stati Uniti sono più di 3 milioni, mentre sono pressoché 100 mila in Inghilterra, 86 mila in Canada,  e quasi 20 mila in Italia, dati relativi al 2022. In molti Paesi siamo arrivati alla terza generazione di homeschoolers. In Italia non si hanno statistiche definitive, ma le famiglie che rifiutano la scuola sono più di un migliaio. Il trend è in continua crescita e anche i college più prestigiosi stendono il tappeto rosso a coloro che sono stati educati tra le mura domestiche. Più di novecento università nel mondo accettano le iscrizioni degli homeschoolers e tra queste si annoverano Harvard, Cornell, Princeton, Dartmouth e Yale. In Inghilterra, negli Stati Uniti e in altre nazioni, i ragazzi homeschoolers possono accedere ai corsi universitari anche prima dei loro coetanei scolarizzati.

  • Iter Burocratico ed Esami

    Si, in Italia è legale per i genitori non mandare i propri figli a scuola e scegliere di istruirli personalmente, questo non significa aprire una scuola. In Italia esistono scuole parentali, ma non si tratta di Homeschooling. 


    L’articolo 34 della Costituzione Italiana recita: “L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita”. Quindi è l’istruzione ad essere obbligatoria, ma non la scuola”. Inoltre l’articolo 30 recita: “E` dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio”.


    Sottolineando che l’istruzione dei propri figli è in primis una responsabilità dei genitori, non dello Stato. Per educare i vostri figli a casa, dovete inviare una comunicazione scritta alla direzione didattica di vostra competenza ogni anno per l’anno successivo. Alla prima lettera dovrebbe essere allegata l’autocertificazione attestante le capacità tecniche e le possibilità economiche dei genitori. Questa è una autocertificazione e non implica che voi portiate al dirigente la dichiarazione delle tasse o il vostro diploma/laurea. E’ un diritto praticare la scuola familiare, ma è altrettanto vero che la scuola pubblica può fare dei controlli se ha forti dubbi sull’assolvimento dell’obbligo, o se la famiglia sfugge ad ogni contatto, quindi mantenetevi aperti al dialogo. Nel caso in cui vostro figlio risulti iscritto a un istituto, e che quindi che abbia già frequentato la scuola tradizionale, assicuratevi che venga ritirato dalla classe e dall’istituto, onde evitare problematiche di responsabilità con il dirigente. Il ritiro deve essere specificato nella vostra comunicazione scritta.


    Dal 2018 gli Homeschoolers sono presenti nell’ANS, l’anagrafe nazionale dello studente, il che non significa che siano iscritti a scuola o che compaiano nei registri di classe, ma che al loro nominativo corrisponde la voce “istruzione parentale”. Talvolta però le segreterie delle scuole fanno confusione e intendono l’iscrizione all’ANS come una iscrizione tradizionale, questo può generare fraintendimenti. 


    L’Educazione Parentale può coprire tutti gli anni dell’obbligo scolastico, arrivando fino all’università. Ogni anno potrete scegliere di rientrare nel sistema scolastico tradizionale, l’homeschooling non è necessariamente una scelta che deve durare una vita.


    Da giugno 2018, la legge prevede che alunni e studenti che si avvalgono dell’istruzione parentale “sostengono annualmente l’esame di idoneità per il passaggio alla classe successiva in qualità di candidati esterni presso una scuola statale o paritaria, fino all’assolvimento dell’obbligo di istruzione” (art. 23 d. lgs. 13 aprile 2017, n. 62). Gli esami di idoneità e quelli di licenza vengono fatti per formalizzare la carriera scolastica dello studente homeschooler o per stabilire il livello dell’apprendimento dello studente nel momento in cui si desidera farlo rientrare nel percorso scolastico tradizionale. Per intenderci, il bambino/ragazzo si presenta a questi esami come candidato esterno. Dovrete preparare un progetto didattico personalizzato  entro marzo/aprile e allegarlo alla richiesta d’esame, presentando il tutto alla scuola da voi prescelta. Questo programma non dovrà obbligatoriamente seguire il programma scolastico tradizionale, gli argomenti da presentare possono essere scelti dai genitori, sopratutto per quello che concerne l’istruzione primaria, sempre in base alle competenze minime annuali richieste. I programmi presentati dagli Homeschoolers dovranno rispettare le Linee Guida Nazionale del MIUR sulle valutazioni che parlano di competenze acquisite nel corso degli anni, e non il programma prescelto della scuola. Per una ricerca approfondita vi invitiamo a consultare www.edupar.it sezione Esami.


    Quando l’alunno viene giudicato non idoneo alla classe in vista della quale si è iscritto all’esame (mancata idoneità), e volesse rientrare a scuola, non potrebbe essere iscritto a quella determinata classe, ma, eventualmente, solo alla classe inferiore per la quale fosse in possesso della relativa idoneità. L’esito negativo dell’esame di idoneità non pregiudica il diritto di avvalersi dell’istruzione parentale per il successivo anno scolastico. Non si possono tuttavia escludere conseguenze diverse, sebbene esse siano difficilmente prevedibili.


    Potete approfondire la tematica esami con i seguenti articoli e unendovi al Network di Edupar.it dove le famiglie stanno collaborando per trovare soluzioni e collaborazioni con le scuole, si scambiano programmi e strategie didattiche e si battono per tornare a una libertà di scelta in materia di valutazioni.


  • Cosa significa fare homeschooling?

    Spiegare come si fa Homeschooling è impossibile perché esistono tanti metodi quante sono 

    le famiglie che lo praticano. Ci sono quelli 

    che preferiscono seguire degli orari prestabiliti 

    e utilizzano i testi scolastici, ci sono altri che propongono una materia alla volta e passano a quella successiva solo quando quella precedente 

    è stata assimilata completamente (magari anche dopo mesi), altri ancora che integrano con programmi esteri avendo bambini bilingue. 

    Altre famiglie ancora praticano l’unschooling che è un proseguimento dell’attachment parenting e che porta a un apprendimento naturale che segue i ritmi e le passioni del bambino. La famiglia sceglie cosa e come imparare, orientandosi ai desideri e alle inclinazioni dei propri figli i quali imparano attraverso la conversazione, il gioco, la lettura e la scrittura, le lezioni all’aperto, il lavoro manuale, le attività in casa, e per i più grandi anche con i vari lavori di volontariato, e con il apprendistato.


    I ragazzi sono parte attiva della società, vivendola in prima persona e in tutte le sue sfaccettature. Lezioni di arte, danza, musica, incontri sportivi, eventi didattici nei musei o presso associazioni culturali, teatro, scouts, corsi privati vari e tutte le informazioni reperibili via internet offrono infinite opportunità di arricchimento sociale, culturale e civico.


    Educazione parentale non significa creare una scuola, con questo s’intende costituire una struttura/spazio con classi, routine e orari.

    Per fare questo dovete essere in regola su svariati fronti (assicurazione, ASL, permessi comune, ecc) e comunque non sarebbe considerato veramente homeschooling, dato che l’educazione dei propri figli verrebbe così delegata in toto ad esterni. Ci sono svariate esperienze di questo tipo in Italia e all’estero, potete fare una ricerca sulle scuole libertarie/democratiche per approfondire l’argomento.


    Volete fare il primo passo nella vostra comunità? Cercate altre famiglie con cui condividere il vostro progetto di educazione parentale? Erika Di Martino può aiutarvi ad organizzare un evento informativo sull’homeschooling nella vostra città o online, sostenervi con materiale divulgativo e, nel caso in cui organizzate un incontro, partecipare in veste di relatrice. 


    Video “Diversi titpi di Homeschooling” 

    Corso di BASE Homeschooling

  • Perché le famiglie scelgono di non mandare i propri figli a scuola?

    Le motivazioni sono molteplici: possono essere di natura religiosa, linguistica, di salute, oppure semplicemente perché si vuole dare ai propri figli un’educazione personalizzata che soddisfi le necessità, le passioni e i tempi del singolo. Alcune famiglie educano a casa per evitare che

     i propri figli subiscano il bullismo e l’esposizione al clima oppressivo e competitivo della classe. Altre ancora scelgono l’homeschooling perché 

    non vogliono delegare ad altri il compito fondamentale di educare i propri figli.


    Le famiglie che scelgono l’Educazione Parentale istruiscono i propri figli con amore e dedizione, il loro lavoro è da considerarsi alla pari con quello svolto dagli insegnanti nelle scuole, e proprio per questo vanno accolte con rispetto e apprezzamento. Sia queste famiglie che le istituzioni stanno lavorando al nobile compito di aiutare le nuove generazioni a ottenere un successo formativo, promuovendo lo sviluppo della personalità nelle sua integralità.

  • Senza scuola si socializza?

    Innanzitutto bisogna chiedersi che tipo di socializzazione sia quella che vivono i bambini a scuola.


    Essere chiusi in un edificio, confinati in una classe di bambini che hanno tutti  la stessa età, dove bisogna stare seduti per la maggior parte del tempo e dove si deve persino chiedere il permesso per andare in bagno, non rappresenta lo scenario ideale per socializzare. Inoltre, ogni classe può contare episodi di bullismo più o meno gravi, situazioni di competitività esasperati e una generale ricerca di status futili e dannosi (per esempio: giocattoli, vestiti, linguaggio volgare, tabagismo, sessualizzazione precoce). Questi sono tutti esempi di una socializzazione “malata” 

    a cui molti genitori rifiutano di sottoporre i propri figli. 


    Mentre gli scolari socializzano in un ambiente controllato e artificiale, i bambini educati a casa vengono in contatto con la società, con il mondo intero, e interagiscono con esso in prima persona. Un homeschooler si trova a confrontarsi con persone di tutte le età, in molteplici contesti. Socializzare significa sviluppare rapporti interpersonali adeguandosi alle regole della vita in società, le dinamiche della classe sono ovviamente limitative in questo senso. Risulta quindi evidente che gli homeschoolers abbiano una marcia in più, essendo liberi da costrizioni di spazio e tempo e potendo sperimentare sulla propria pelle cosa significa interagire con l’ambiente esterno. Incontri sportivi, gite istruttive, lezioni di arte, danza, musica, visite ai musei, spettacoli a teatro, volontariato, uscite per fare la spesa, incontri tra amici, offrono interessanti opportunità di arricchimento sociale, culturale e civico al di fuori del sistema scolastico tradizionale. 


    Inoltre sono proprio i genitori che dovrebbero trasmettere le regole e i valori del vivere in società ai propri figli per farne dei cittadini competenti e navigati, invece di aspettarsi che sia la scuola a farlo. I problemi sociali che stiamo vivendo sono anche causati da questa delega cieca delle famiglie alle istituzioni che certamente non possono coprire il ruolo dei genitori. Tramite l’homeschooling i genitori si riprendono questa responsabilità fondamentale per il benessere psico-fisico dei propri figli e per l’intera società.


    Letture consigliate:

    Socializzati a Morte parte 1

    Parte 2

    Parte 3  

  • I genitori sono in grado di insegnare?

    Oggi si pensa che per poter insegnare bisogna passare molti anni della propria vita preparandosi a farlo, passando innumerevoli test che spesso non sono in grado di valutare la reale abilità del candidato a insegnare, questo processo crea degli “insegnati qualificati” che però troppo spesso non lavorano per vera vocazione.


    Per trasmettere conoscenza bisogna innanzitutto stabilire un rapporto positivo con la persona alla quale ci si sta relazionando, infatti mostrare come si fa qualche cosa è meglio di raccontarlo e la pratica diretta è ancora più utile. Quanti insegnanti non hanno la possibilità di seguire il ritmo dei propri alunni a causa dei ritmi pressanti del programma e delle valanghe di lavoro aggiuntivo.


    Insegnando a un bambino che vuole apprendere si deve innanzitutto ascoltare e poi imparare a rispondere alle domande che arrivano direttamente da lui, garantendo un clima di rispetto e calma reciproco. Nelle classi invece ci si ritrova ad interagire in un ambiente caotico, rumoroso e stressante dove a essere interrogati senza sosta sono proprio i bambini e non gli adulti, sottoposti poi a un giudizio pressante che ne invalida le capacità cognitive. Questi argomenti purtroppo non vengono trattati nei libri per insegnanti, ma le conseguenze del sistema sono sotto gli occhi di tutti. 


    In una classe il rapporto insegnante/alunno è solitamente 1:20 oppure 1:25, mentre a casa sarà 1:1 o 1:2, magari 1:3. Questo rapporto individuale o semi individuale permette un legame umano impossibile da raggiungere in una classe: una relazione personale, nella quale è insita una dimensione di autenticità, di sincerità, di profondità, che trascende ogni strumentalità.


    Homeschooling significa personalizzare il percorso educativo nel rispetto delle metodologie e delle tempistiche necessarie al singolo individuo e offre la possibilità di scegliere tra materiali pedagogici alternativi a quelli proposti nelle scuole. La vita è apprendimento e in ogni momento si può fare qualche cosa da cui si può trarre un insegnamento.


    I bambini e i ragazzi imparano sempre. La loro crescita intellettuale è come loro crescita fisica: non si ferma mai. Come quando da piccolissimi hanno imparato a gattonare, camminare e parlare sotto i vostri occhi, ora, stanno imparando a conoscere il mondo che li circonda. I genitori che scelgono questa strada condividono un forte senso di responsabilità per l’istruzione e l’educazione dei propri figli.


    Come comprendere se stiamo lavorando bene? L’osservazione diretta dei propri figli, permette di giudicare a quale livello di comprensione della realtà essi siano. L’osservazione, al contrario dei test scolastici, non funziona come un “fermo immagine” dell’apprendimento avvenuto in uno specifico momento, ma permette di farsi un’idea fluida e flessibile delle capacità del bambino, senza rimanere intrappolati in preconcetti che definiscono cosa sia giusto conoscere e quando sia meglio farlo.


    I genitori che fanno homeschooling studiano, programmano le lezioni, esplorano diversi tipi di pedagogia (specialmente quelle Steiner e Montessori), si fanno aiutare da esterni se necessario e sfruttano tutto il materiale disponibile per realizzare il loro compito. Chi sarà vicino a questi bambini tra venti o trent’anni? Chi ha maggiormente a cuore la loro realizzazione personale: i loro genitori o gli insegnanti? Nessuna istituzione scolastica può competere con dei genitori amorevoli, organizzati e pieni di buona volontà. 


    Fondamentale è fare rete, www.edupar.it un network completamente dedicato alle famiglie che fanno Educazione Parentale in Italia.


    ATTENZIONE: Non tutti i genitori si sentono pronti a insegnare ai propri figli tutte le materie accademiche, proprio per questo abbiamo deciso di organizzare gruppi di studio online di sostegno tramite la piattaforma www.edulearn.it dove troverete corsi annuali multidisciplinari e mono argomento su tematiche interessanti e originali che stimolano le Soft Skills. 


    Qui trovate un articolo sull’organizzazione degli orari. 

  • Quali sono i canali per rimanere in contatto con la comunità homeschooler?

    Sito di Erika Di Martino: www.erikadimartino.com

    Network Educazione Parentale: www.edupar.it

    Piattaforma Corsi: www.edulearn.it

    Blog: www.controscuola.it

    YouTube: https://www.youtube.com/@Erika_DiMartino

    Instagram: erikadimartino.official

    Positive Parenting Group: https://www.facebook.com/positiveparenting

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