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La Fabbrica del Bullismo

Purtroppo il bullismo non è un problema che appartiene esclusivamente all’ambiente scolastico.

Sicuramente grazie all’ educazione parentale si possono evitare molte delle dinamiche che caratterizzano il bullismo scolastico, ma anche gli homeschoolers possono esserne vittime. Infatti, nemmeno noi adulti possiamo ritenerci immuni da questa piaga che coinvolge l’intera società. Sono certa che potete facilmente nominare un’amica, un compagno di lavoro o un parente che si è comportato da bullo con voi in passato. Gli atteggiamenti di violenza e prevaricazione tra adulti sono numerosi, anche se non fanno tanto scalpore quanto quelli legati al mondo dei giovani.

Parlare di bullismo è uno dei modi migliori per combatterlo, imparare come comportarsi se vi troverete ad esserne vittima lo è ancora di più. Quest’articolo è dedicato agli homeschoolers, ma anche agli adulti e ai bambini scolarizzati. Controscuola riserverà una settimana all’argomento per analizzarlo da un punto di vista alternativo.

Quando gli episodi di bullismo, non vengono intercettati e bloccati sul nascere, si osserva una rapida escalation della violenza che, nel peggiore dei casi, può portare a gravissime conseguenze per la vittima. La stampa estera e locale è piena di casi sconcertanti, che talvolta arrivano fino al suicidio.

Secondo una ricerca realizzata dall’associazione Villa Sant’Ignazio per conto della Provincia di Trento, almeno un ragazzo su due in Italia subisce episodi di violenza verbale, psicologica oppure fisica. Questa è la prima indagine in Italia sul bullismo alle superiori, ed è partita nell’autunno 2000 per arrivare alla fase finale nell’estate del 2013. La ricerca ha coinvolto gli studenti dei 23 Centri di Formazione Professionale della provincia di Trento e ha riscontrato che il 33% degli intervistati sono vittime ricorrenti, mentre il 24% è stato vittima di un qualche episodio di prepotenza nei 6 giorni precedenti l’intervista. Gli atti di violenza avvengono soprattutto in aula (27%) e a seguire, nei corridoi (14%) o nel cortile (16%). L’escalation degli episodi di vittimizzazione subiti può mettere in difficoltà il soggetto che li subisce, fino a portarlo al suicidio che viene visto come unica via di uscita e di interruzione dei soprusi. I bambini e gli adolescenti presi di mira, sono maggiormente a rischio per quanto riguarda lo sviluppo di depressione e intenti suicidi; pericolo che si protrae anche in età adulta. Negli ultimi due anni in Italia, le vittime adolescenti di bullismo accertato che si sono suicidate sono state cinque. Tra queste Andrea, il quindicenne romano, trovato impiccato sotto casa perché accusato dai compagni di essere omosessuale e Carolina, la quattordicenne di Novara, che si è lanciata dal balcone di casa perché non sopportava più le prese in giro dei cyberbulli. 

In Italia il suicidio risulta essere la seconda causa di morte tra i ragazzi dai 15 ai 25 anni, subito dopo gli incidenti stradali. Si parla di 1000-1500 tentativi di suicidio all’anno, ma il dato è probabilmente sottostimato. Alcuni soffrono di gravi disturbi psichiatrici, altri di dipendenza, ma la stragrande maggioranza è formata da ragazzi che soffrono di gravi malesseri esistenziali.

“Fai schifo come persona”, “Spero che uno di questi giorni ti taglierai la vena importantissima che c’è sul braccio”, “Sei una ritardata grassa e culona, fai finta di fumare, ma non aspiri, fai finta di bere ma non bevi, fai finta di essere depressa per attirare attenzione, sei patetica”, sono solo alcuni dei messaggi che Nadia, di Cittadella in provincia di Padova, ha ricevuto sul social network Ask.fm prima di lanciarsi nel vuoto a quattordici anni e morire. Sempre secondo i dati Istat, nel 2010 ci sono stati 138 casi di suicidio giovanile accertato tra gli under 25: 111 maschi e 27 femmine, con un tasso totale di suicidio del 5,1 su centomila ragazzi.

  Tutti siamo stati vittime o testimoni di episodi di bullismo almeno una volta nella nostra vita. Generalmente si considera bullo , un individuo che usa un’altra persona al fine di sentirsi più importanti o forte. Il bullo manipola e controlla altre persone per erigersi al di sopra di esse. L’abuso può avvenire in forma verbale o fisica. La vittima non ha colpa, si trova semplicemente nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Bulli si nasce o si diventa?

Ho provato a chiedere a mia figlia di otto anni come mai, secondo lei, una persona inizia a comportarsi da bullo. La sua risposta è stata illuminate: “ Un bullo è una persona molto debole e spaventata perché qualcuno ha fatto a sua volta il bullo con lui. Proprio perché egli si sente in pericolo e minacciato, egli deve farsi grande per far andare via la paura che ha dentro”. Le ho allora chiesto se questo scagionasse il bullo dalle proprie colpe. Lei mi ha risposto di no, ma mi ha ricordato che bisogna avere compassione per loro, perché non sono persone felici.
Quando sono al parchetto del quartiere e vedo un bambino o una bambina che spinge gli altri bambini giù dall’altalena brutalmente o che dice parolacce, oppure ancora che blocca lo scivolo evitando che gli altri lo utilizzino, mi fermo e mi metto in disparte con i miei figli a osservare la situazione. Solitamente ci capita di notare che il bullo ha un genitore assente o verbalmente violento verso di lui. Comprendiamo così che anche il bullo è vittima del bullismo, possibilmente da parte del genitore. Un bambino maltrattato tra le mura domestiche, sentirà il bisogno di rivalersi sugli altri in qualche maniera per riportare l’equilibrio nella propria vita.

La violenza chiama sempre altra violenza.

Se un genitore è aggressivo o usa denigrare il figlio, quest’ultimo darà per scontato che essere prepotenti sia una cosa accettabile, se non addirittura giusta e dovuta. Ciò alimenta un ciclo di violenza generazionale senza fine. Solo un individuo coscienzioso e determinato, che porta in se il forte desiderio di ristabilire una sana scala di valori nella propria vita, potrà riuscire a scrollarsi di dosso quest’abitudine. Le nostre parole, infatti, diventano azioni, e le nostre azioni diventano abitudini, ed esse a loro volta formano il nostro carattere (cit. Gandhi). Bullo e vittima sono due facce della stessa medaglia, non esiste un bullo che non sia stato vittima a sua volta.

Anche la mancanza di attenzione, di ascolto e comprensione, da parte del genitore può, alimentare il fuoco del bullismo nei propri figli. Ignorare un figlio può essere tanto nocivo quanto insultarlo verbalmente. Purtroppo i genitori d’oggi passano gran parte della giornata fuori casa, così come i figli, e nei ritagli di tempo che passano insieme rimangono comunque assenti. Per assenti intendo che, pur essendoci fisicamente, essi non sono presenti mentalmente e affettivamente . Magari smanettano sui telefoni, oppure usano pc e videogames o ancora si annullano davanti al televisore, creando quel muro tra adulti e bambini che si riscontra facilmente nei luoghi di aggregazione. Un individuo trascurato – specialmente durante l’infanzia – si sentirà imperfetto e lacunoso per tutto il corso della propria vita. Proprio per questo è necessario informare le famiglie circa l’importanza del proprio ruolo nella società e nella prevenzione del bullismo. Bulli non si nasce, ma si diventa, quando manca amore. Oggi più che mai è di vitale importanza andare controcorrente.

Un occhio attento scopre distrazione ovunque: piccoli legati nel passeggino, rivolti verso l’esterno, con un genitore che spinge mentre chiacchiera al cellulare, bambini che fanno domande senza ricevere risposte, desideri espressi, ma mai esauditi. I figli più grandi risultano essere sempre impegnati: il dopo-scuola è una corsa alle attività extra, seguito dallo svolgimento dei compiti fino a sera. Molte famiglie non trovano il tempo per instaurare un dialogo sano e necessario. Il bullismo è violenza, e la violenza ha molti volti: anche quello di un neonato lasciato a piangere nella culla. Per arginare questo terribile fenomeno bisogna quindi iniziare a dare un buon esempio personale e non cadere nella trappola della routine quotidiana fatta di superficialità e frenesia . I genitori si comportano da bulli quando trascurano i propri figli, quando li educano con sopraffazioni e inganni, quando mentono loro e usano la propria posizione di potere per prevaricare su di essi che sono oggettivamente più deboli.  

Gli esseri umani sono assetati d’interazione attiva – siamo mammiferi è scritto nel nostro dna – e se non la ricevono naturalmente faranno di tutto per ottenerla in maniera coatta. Essi arriveranno a comportarsi male o peggio ancora ad ammalarsi per essere considerati con lealtà. Per certi ragazzi l’attenzione negativa ottenuta tramite un comportamento scorretto o autolesionista, risulta essere meglio dell’incuria offerta da certi genitori. L’anoressia, la bulimia, la depressione e il cutting sono solo alcuni esempi di una disperata ricerca di attenzione e interazione con un mondo che non ascolta più. Il bullo che attacca un compagno di classe per ricevere quella dose di considerazione che gli è necessaria per sentirsi amato e la ragazzina che si taglia con le lamette per esorcizzare il proprio malessere, sono guidati dall’inconscio in una ricerca d’amore senza limiti.

La nostra società sorda è una fabbrica di bulli e vittime.

I giovani stanno crescendo in un’alienazione di massa. Sicuramente quest’era tecnologica fatta di tablet, smartphone e connessione wireless, la televisione accesa 24 ore al giorno e i videogames non aiutano a migliorare le cose. Bulli e vittime sono una conseguenza inevitabile di un sistema malato che stravolge le nostre priorità e ci lascia con poco tempo da passare insieme. Le famiglie e il sistema educativo nazionale sono da chiamare in causa al banco degli imputati.

L’amore si traduce in attenzione, tempo, cura, contatto fisico, sostegno. Anche per questo credo nell’homeschooling come antidoto a tutta questa violenza: il ritorno a uno stile di vita più rilassato e semplice, la possibilità di apprendere e quindi crescere senza rigidi parametri e etichette, la libertà di seguire le proprie passioni nel rispetto dei propri tempi, senza giudizi che arrivano dall’alto, riusciranno a mettere un freno alla rabbia, alla delusione e all’aggressività odierna.
Perché una persona felice non si comporterà mai da bullo e non ne rimarrà vittima.

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