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Le rotelle della Bici

“Papà, voglio togliere le rotelline alla mia bici.”

Thomas ha 5 anni compiuti da poco e con due veloci mosse toglie le rotelline guida alla sua bici blu. Ormai è grande e presto sfreccerà anche lui come gli altri grandi su due ruote al parchetto. La sua sicurezza svanisce quando prova ad andarci sul serio: si sbilancia verso sinistra, destra, perde l’equilibrio, un piede s’infila sotto la ruota e cade.

Una, due, tre volte. “Mamma, io rimetto le ruote piccole”. Delusione, dispiacere, sconfitta. Lo incoraggio: “Dai, non ti preoccupare, presto ce la farai. Serve solo esercizio, domani riproveremo.”

Durante i due mesi successivi papà Matteo corre dietro a Thomas su e giù per la pista ciclabile, una mano sul sellino, l’altra pronta a prenderlo in caso di caduta. Prima togliamo la rotellina destra lasciando quella sinistra e poi facciamo l’opposto come ci hanno consigliato degli amici esperti. Nulla, dopo parecchie settimane, decine e decine di capitomboli e la schiena di Matteo ricurva a pezzi non sappiamo più cosa fare. Eppure Thomas ha cinque anni, l’età giusta per togliere le rotelline, ha avuto tutto l’aiuto possibile, glielo abbiamo mostrato, spiegato, insegnato…

Entrambi ci chiedevamo “Perchè non riesce?!” e poi un pomeriggio di Aprile è stato invitato a giocare a casa di due amichetti che abitano poco lontano. Pieno d’incertezza ha raggiunto la loro casa sulle sue due ruote traballanti per scoprire che loro invece sfrecciavano come i grandi, piuttosto bene. Nel tardo pomeriggio sono andata a riprenderlo e non ho trovato più il mio piccolo squilibrato, ma una scheggia impazzita e piena di entusiasmo su due ruote. Rosso in volto mi ha sorriso: “Mamma, guardami ho una sorpresa per te!” e poi ha fatto tre giri velocissimo e sicuro sulle sue due ruote frenando a tre millimetri dal mio piede. Da quel giorno non si è più fermato, se potesse mangerebbe e dormirebbe in bici, si sente grande e indipendente. Che conquista!

Conquista che ha ottenuto da solo con la sua perseveranza e costanza, perché lui voleva farcela.

Sono bastate due orette scarse con degli amici da imitare, ha scelto loro come insegnanti, e la forza del gruppo ha fatto il resto, tutto qui.
Ho subito pensato alla schiena di Matteo che poteva essere risparmiata, ma ahimè era troppo tardi.

Ricordiamoci che i bambini imparano molto di più da altri bambini che da noi adulti, ma sopratutto ricordiamoci che non ci sono scadenze e metodi standard da seguire nell’apprendimento. Non credete ai manuali che vi dicono come, dove e quando vostro figlio dovrà fare una certa cosa, rare volte questi libri hanno ragione e purtroppo molto spesso creano ansie e dubbi ai genitori. I bambini imparano a camminare, parlare, leggere, contare e andare su due ruote in bicicletta senza che nessuno glielo s’insegni in modo canonico, noi adulti invece dobbiamo imparare a metterci da parte e a fidarci delle innate abilità di ciascun bambino.

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